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Alshain

Estratto dal Capitolo 2

Koruet sapeva cosa era necessario fare, ma non era sicuro di essere pronto a sacrificare le vite dei propri discepoli. Sentendo dei passi alle sue spalle decise che non era quello il momento di perdersi in tante riflessioni, almeno davanti a tutti gli altri Alchimisti avrebbe dovuto mostrarsi prudente e deciso come in verità non era. Spalancando le porte, gettò uno sguardo nella Biblioteca. Come da direttive, la Stanza del Libro e la zona vicina alla vetrata infranta erano state lasciate così come erano state trovate quella mattina. In tutto il resto del luogo la vita andava avanti come sempre, sebbene meno Adepti avevano deciso di recarsi lì a studiare. Che fossero lì per leggere, per riordinare, per compilare l'inventario o per passare il tempo, tutti si fermarono, alzandosi e accennando un inchino.
-Comodi, riprendete quello che stavate facendo.- li invitò con un sorriso di ringraziamento, appoggiando cilindro e cappotto su un tavolo, rimboccando le maniche della camicia biancastra.
-Non dobbiamo sgomberare, Cabalista?- domandò timidamente uno dei Minor addetti all'inventario.
-Non serve, ma di nuovo vi invito a non avvicinarvi alle aree interdette.- ripeté con tono chiaro, cui tutti annuirono -E vi pregherei di non disturbare.- aggiunse, entrando nella Stanza del Libro. Qualche attimo dopo un Drappo viola cadde davanti all'apertura, dove un tempo c'era la porta, impedendo ai presenti la vista sulla teca infranta. Il brusio nella Biblioteca riprese, ma più tenue di quando il capogilda era giunto.
-Cosa sarà venuto a fare?-
-Una padellata di cavoli tuoi.-
-No, no, sul serio! Cosa sarà venuto a fare?-
-Insomma, le indagini sono già...-
-Iniziate e finite.- bofonchiò sgarbato un uomo seduto da solo ad un lungo tavolo.
-Starà cercando indizi.-
-Non credo che possa trovare più indizi. Nell'ordine, sono passati il Tuathall, gli Altamira, gli Evenfort, gli Heart, i Noha, la nonna Nav'herius. C'era anche Eremy!-
-Qualcuno mi ha detto che è passato anche Sidh, ma è vero?-
-A fare cosa?-
-Sì, sì! Era con Exion! Exion Nav'herius!-
-Exion?-
-E pure Martha, sai chi è quella? La nipote del Cabalista Major, quella Martha!-
-Certo, quella sta dietro allo Svyne come un protonucleo appiccicato al collo.-
-Ma dai, stava con quell'altro, no? Il biondo.-
-No, ma comunque cosa starà facendo il Cabalista Major là dentro?-
-La smettiamo?- sbottò Udetthe Evenfort spuntando da un corridoio nascosto da enormi librerie. Sferzò occhiate severe a tutti i gruppetti presenti -Il Cabalista ha detto di non disturbarlo, voi state disturbando tutti!-
-Dai, Udetthe, lascia stare...- la richiamò Soleika appuntando una ciocca di capelli fulvi.
-Stavamo solo chiacchierando!- brontolò qualcuno contro la giovane Adepta Minor, che con un'ultima espressione sdegnata tornò al coperto nel corridoio, sedendosi di nuovo con le proprie amiche.
-Dai Sole, continua.- incalzò Udetthe ritrovando il sorriso e battendo le mani con eccitazione.
-Tu però non la abbassi la voce, eh?- sussurrò divertita una ragazza dai morbidi e boccolosi capelli rosa.
-Isa, io non sto gridando, a differenza di loro.- urlò l'ultima parola, ottenendo le proteste della sala principale della Biblioteca.
-No, certo...-
-Basta ragazze, lasciatela parlare.- le riprese la Minor che stava mischiando un mazzo di carte.
-Yoko, sei sicura sicura? Io non voglio che ti metti nei guai...-
-Tranquilla, dai, lo ha fatto tante volte. Non è una vera e propria divinazione, è più un gioco.- rispose Isadora strizzando l'occhio a Yoko, che sorrise lieta -E poi se ci sono io, può farlo di più visto che sono una Major... e un'Altamira. È sotto la nostra protezione, le sto solo insegnando a leggere i Tarocchi nel modo giusto.- ricordò compiaciuta.
-Va bene, allora...- Soleika prese un profondo respiro -C'è questo ragazzo che mi piace veramente tantissimo, però lui non ricambia, ma mi assilla. E poi c'è quell'altro, che è tanto simpatico, io gli piaccio molto e mi costruisce sempre qualche regalo, quando è nelle officine a fare lezione con la Heart.-
-È coraggioso anche!- commentò Udetthe trattenendo una risata. Ci voleva del coraggio, a distrarsi durante le ore di quella Cabalista, tanto gentile quanto severa.
-Ma non lo amo.- concluse Soleika con un sospiro, raccogliendo le gambe e continuando ad osservare Yoko mischiare le carte con un gesto ipnotico.
-Però potresti imparare ad amarlo.- propose Isadora con aria trasognante -È simpatico, gentile e ti fa i regali...-
-E ti ama.- aggiunse la divinatrice con serietà, ritenendola la cosa più importante di tutte.
-Però vorrei essere sicura di fare una scelta... non la scelta per la vita, però che sia la giusta per questi anni.- mormorò Soleika scrollando il capo, un po' accigliata, lisciando la gonna della divisa con chiaro disagio.
-Tranquilla, siamo qui per questo!- assicurò Udetthe con tono squillante.
-Non sarà una divinazione con le sei carte dell'esagramma. Faremo una divinazione un po' più semplice, con tre carte e basta.- annunciò Yoko sistemando il mazzo e appoggiandolo sul pavimento. Davanti a lei, le amiche iniziarono a guardarla con aspettativa. Era la migliore, non c'era dubbio. Nonostante fosse giovane e solo un'Adepta Minor, Yoko Ikemoto era la più brava divinatrice di tutta la gilda. Non importava se in tutte le altre materie era mediocre o appena sufficiente, quando prendeva in mano il mazzo di Tarocchi regalatole dal Cabalista Eremy Altamira era infallibile.
La giovane unì i palmi delle mani calzate nei guanti alchemici e le Lame si sollevarono a mezz'aria, iniziando a sfogliarsi con ordine, fino a che sopra a tutte le altre, in orizzontale, ne levitarono sei.
-Non dovevi sceglierne solo tre?- chiese Isadora perplessa.
-Avrà cambiato idea.- propose Udetthe con una scrollata di spalle, ma si accorse che la Ikemoto osservava interdetta gli arcani.
-Tana per la contadinotta!-
-E voi cosa interpretate? Le sue pecorelle?- squillò una seconda voce maschile. Entrambi scoppiarono in una risata sguaiata. La Biblioteca si zittì e nel corridoio dove Yoko, Udetthe, Isadora e Soleika si erano appartate apparirono due ragazzi abbigliati di divise fregiate del ramo di ulivo dei Noha. I Tarocchi caddero e si sparpagliarono.
-Josef e Judas!- esclamò Udetthe scattando in piedi.
-Evenfort.-
-Sempre a fare da scudo alla Altamira?-
-Mi so difendere anche da sola, grazie. Soprattutto da due protonuclei come voi.-
-Isa, non offendere i protonuclei!- la riprese la Evenfort fingendo orrore.
-Hai ragione, alla prima lezione mi scuserò con i protonuclei.- ammise l'Adepta Major alzandosi a sua volta, affiancando Udetthe e parandosi davanti a Soleika e Yoko -Sparite.-
-E perché mai?-
-Siamo appena arrivati.-
-Forse stanno nascondendo qualcosa, altrimenti perché mettersi in questo posto a studiare?-
-Giusto, perché non stanno studiando. Stanno facendo qualcosa che non va bene.-
-Yoko, cosa stai facendo?- domandò Judas avvicinandosi alle Adepte. Isadora gli andò incontro, facendogli segno di arrestarsi.
-Non sono affari vostri.- rincarò la Evenfort.
-Ma tuoi sì.-
-Se qualcuno venisse a sapere che eri presente mentre la contadinotta faceva una divinazione, chissà come si arrabbierà tuo cugino Zonn.- sghignazzò Josef con un sorriso ampio e cattivo. La Minor non cedette di un passo.
-Non c'è problema, ho un altro cugino.- commentò spavalda, riferendosi a Telion, fratello di Zonn e di pareri sempre contrari a quelli del comune decoro.
-Per favore, non vi abbiamo disturbati, lasciateci stare.- intervenne Soleika, cercando di ammansire sia le amiche che i terribili gemelli Noha. Sempre in coppia, sempre forti l'uno del sostegno dell'altro, sempre pronti a prendersela con chiunque non andasse loro a genio, ma soprattutto sempre in cerca di nuovi modi per vessare la povera Yoko.
-E tu chi sei?-
-Una nuova pecorella?- replicò Judas imitandone il verso e facendo avvampare la Minor.
-Noi ce ne andiamo.- disse la Ikemoto inginocchiandosi per raggruppare i Tarocchi.
-Yoko, sono loro che se ne devono andare, non noi!-
-Isa...-
-No, no, da qui non se ne deve andare nessuno.-
-Noi vogliamo giocare.-
-Fateci compagnia.-
-Sarà divertente.- disse Josef porgendo alcune NoShirin al gemello.
-Non ci...!- la Evenfort venne scagliata indietro dall'Impatto prima che potesse finire la frase.
-Udetthe!- Soleika si precipitò a sorreggerla, ma l'urto della giovane contro la libreria aveva fatto traballare i libri negli scaffali più alti e alcuni caddero addosso alle ragazze.
-Figli di Maethe!- imprecò Isadora frugando il proprio mazzo. Infilò i guanti, Judas cercò di impattarla e il colpo alchemico si infranse contro uno Scudo etereo.
-Sono un cane degli Altamira, no?- ironizzò Udetthe, ancora fra le braccia di Soleika. Isadora le rivolse uno sguardo grato e attivò la propria Carta, propagando nell'aria una Vibrazione acuta e fastidiosa, che trafisse i timpani dei Noha.
-Andiamocene.- ordinò la Evenfort lasciandosi aiutare ad alzarsi. Afferrò un braccio di Yoko, cercando di trascinarla via.
-Non così in fretta.- risero i gemelli facendo piombare sulle Adepte alcuni pesanti drappi che ne impicciarono i movimenti.
-Li odio.- ringhiò Soleika cercando di liberare sé stessa e la Ikemoto, con le lacrime agli occhi e incapace di reagire con la prontezza delle sue amiche. La prima a riuscire a sbrogliarsi fu la Altamira, che spuntò dalle volute del tessuto brandendo un fioretto che puntò dritto al petto di Judas.
-Andatevene.- intimò Isadora.
-Non la userai mai.-
-Come lo spiegheresti a nostro padre?-
-Pensate che non abbia il coraggio di ferirvi?- chiese, lanciando uno sguardo dietro a sé per sincerarsi della condizione delle amiche -State bene?-
-Libere.- rispose Udetthe. In quel momento, il mazzo di Tarocchi eruppe dalla tasca di Yoko, volteggiando attorno a lei, fino a scegliere sei Lame. Tutte le altre si posarono a terra, mentre la Minor cercava di tenere le mani per riafferrarle.
-Che bello spettacolino...-
-Un po' demenziale.-
-Ma abbastanza da essere importante.-
-Yoko, che cavolo fai?- Soleika afferrò uno degli arcani a mezz'aria, ma quello le sfuggì dalle dita -Disattivale!-
-No... non riesco, ci sto provando non ci riesco...-
-Yoko, disattivale.- ordinò la Altamira -E voi fuori dai piedi.- aggiunse parando il fioretto davanti a Josef, che si era mosso avanti in modo troppo brusco.
-Non ci riesco!- ripeté la Ikemoto, mentre i Tarocchi riprendevano a vorticare, seguendo i suoi sentimenti irrequieti.
-È da denuncia, è da denuncia!- cantilenò entusiasta Josef, appoggiando una mano sulla punta della lama di Isadora, per fargliela abbassare.
-Questa volta ci andrete di mezzo anche voi Altamira!- esultò Judas battendo le mani compiaciuto.
-E chissà le altre due pecorelle!-
-Sarà una punizione esemplare!-
-Bastardi.- Isadora strinse le labbra e sferzò il fioretto contro la mano di Josef, graffiandone il palmo.
-Mi ha graffiato!- gridò il Noha stringendo l'arto offeso.
-Hai graffiato mio fratello...- commentò incredulo l'altro gemello.
-Ora la pagherai.-
-La pagheranno tutte e quattro.-
-Yoko, disattiva le carte.- supplicò Soleika, vedendo l'amica ormai in preda al panico crollare a terra in ginocchio.
-Toglietevi.- ringhiò Udetthe materializzando una pioggia di Fiori comandati dalla sua volontà. Iniziò a bersagliare i Noha, costringendoli a pararsi con le braccia e prendendo tempo per Yoko. La Altamira attivò di nuovo la Vibrazione.
-Ora ridiamo noi.- dichiarò, lasciando che la materializzazione della NoShirin avvolgesse tutti i petali. Ogni qual volta un fiore sfiorava i gemelli, la sua corolla iniziava a vibrare con tono squillante.
-Altroché.- assicurò Soleika, decidendo di metterci anche del suo. Scelse la Carta della Colla, materializzando una coppia di grossi barattoli, il cui contenuto si rovesciò dritto sulla testa dei gemelli, che vennero inondati di materia appiccicosa. I fiori si incollarono, iniziando a vibrare di continuo.
-Judas!- gridò il fratello frugando convulso il mazzo.
-Yoko, come stai?- domandò Isadora tornando da lei.
-Ci... ci sono riuscita, le ho... le ho...- balbettò la Ikemoto serrando le mani agli arcani, finalmente riuniti. Li strinse forte al petto, ma le carte guizzarono di nuovo -No!- gridò costernata, vedendole sparpagliarsi e fare la stessa cosa di poco prima. Sei si mantennero a mezz'aria, tutti gli altri si adagiarono a terra -No, no, no!- squittì serrando i pugni -Isa, aiutami!-
-È la tua volontà, la tua!-
-Ma io non sto divinando! Non voglio divinare!- rimbeccò la Minor, alzando il viso verso le amiche. La Altamira ammutolì nel vedere gli occhi di Yoko. L'iride, normalmente nocciola, era diventata quasi dorata.
-Cosa stanno facendo?- chiese Udetthe afferrando il braccio dell'Adepta Major, che distolse lo sguardo dalla Ikemoto.
-Non risentono più della Vibrazione, devono aver attivato il Silenzio.- spiegò tutto d'un fiato, parando il fioretto fra loro e i Noha.
-Isa, una corda...- balbettò Soleika aggrappandosi a Yoko.
-Prendi il Blocco!- implorò la Evenfort strappandole di mano la sottile lama, cercando di intercettare il sartiame materializzato da Josef. Mentre l'Altamira sfogliava le NoShirin, lei cercò di attivare la Carta della Sabbia. Non riuscirono a fare niente: la Corda, mossa dalla Danza, si avvolse attorno a tutte loro, stringendole insieme, immobilizzandole e costringendole perdere il controllo di tutte le materializzazioni. Il fioretto svanì per ultimo, ma si dissolse anch'esso in una miriade di scintille. Restarono attivi soltanto i Tarocchi, che la Ikemoto ormai in lacrime non sembrava essere in grado di quietare in alcun modo.
-Oh, guarda, ora sono calme.- ridacchiò Josef avvolgendo un fazzoletto attorno alla mano tagliata.
-Certo, sono delle brave pecorelle ora.- rincarò Judas chinandosi davanti alla Altamira, che cercava in tutti i modi di liberarsi.
-A parte lei.-
-Con i suoi maledetti Tarocchi.-
-Secondo te, se la schiaffeggio si disattivano?-
-Possiamo provare.- propose Judas schivando un calcio di Isadora.
-Provateci, provateci! Poi vediamo cosa ne dirà mio zio Eremy! Avanti, forza...- la voce si spense quando le arrivò una pedata nello stomaco, che la lasciò senza fiato.
-Isa!-
-Zitta anche tu, Evenfort.- ordinò Josef chinandosi e afferrandole il viso, stringendo così forte da lasciarle i segni delle unghie. Udetthe emise un urlo strozzato -Siete troppo agitate, voi ragazze. Meritate una punizione.-
-Una punizione epocale, che verrà scritta addirittura nel Libro delle Cronache quando tornerà.-
-Oh, sì fratello. Verremo ricordati nel Libro delle Cronache quando tornerà.-
-Sì, come i due più grossi e grassi idioti della storia della...- la replica della Altamira venne sedata con un altro calcio, questa volta in pieno viso. Il colpo le spaccò un labbro e le lacrime le affiorarono agli occhi, sebbene continuò a rivolgere ai Noha sguardi carichi di disprezzo e odio -Voi... voi... aspettate che mi libero...- balbettò senza riuscire a ricacciare indietro il dolore e la nausea.
-Per favore, per favore! Basta... non abbiamo fatto niente.- si intromise Soleika pregando che l'attenzione dei gemelli si distogliesse dalle amiche. In tutta risposta, Judas sfilò la cintura e la sferzò sulle gambe della giovane, strappando il tessuto. L'Adepta chinò il capo, iniziando a singhiozzare -Per favore, basta...-
-Va bene, occupiamoci della contadinotta.- riprese Josef dando un ultimo schiaffo alla Evenfort e sedendo a terra davanti a Yoko -Secondo te cosa dovremmo farle?- chiese afferrando uno dei Tarocchi a terra, rigirandolo fra le dita.
-Iniziamo così.- propose, afferrando una ciocca dei capelli biondi della Ikemoto, tirando forte e facendola gridare.
-Lasciateci stare...-
-Non toccatela!- urlò rauca Udetthe.
-Ce le giochiamo ai dadi?- chiese Judas sghignazzando come avesse avuto la trovata migliore di tutto il Rabgharauii.
-Quello che fa il numero più alto sceglie le sue preferite.-
-Due a testa.- approvò il Noha porgendo i dadi al fratello, che li lanciò sul pavimento fra gli insulti e i singhiozzi delle ragazze. Mentre anche l'altro tirava i dadi, decise di mollare un altro schiaffo gratuito a Yoko, pregando di avere fortuna sufficiente a scegliere per primo.
-Hai vinto tu, pazienza.- Judas strinse le spalle, poco dispiaciuto.
-Davvero? Benedetto il Divino Sherren. Ovviamente Yoko e Isadora sono mie, ma non sei contento? Ti ho lasciato Soleika.- sorrise viscido, afferrando la Ikemoto per un polso. La Corda si modellò secondo la sua volontà, allungandosi e deformandosi in modo da mantenere bloccate le altre e legata la sua preda -Qualche ceffone per iniziare.-
-No! Mikaill...- balbettò la ragazza perdendo il poco di concentrazione che era riuscita a racimolare. I Tarocchi esplosero per l'ennesima volta, volteggiando e scegliendo ancora le stesse sei Lame.
-La vuoi smettere?- urlò Judas sbattendola contro la libreria. Quando crollò a terra iniziò a colpirla con violenza.
-Yoko! Bastardi, lasciatela...- iniziò la Evenfort, zittendosi nel vedere il sogghigno rivoltole da Josef. Il Noha allungò le mani verso di lei, strappando il gilet con un colpo secco -Bastardo, lasciami! Lasciami!-
-Che cosa volete fare...- bisbigliò atterrita Soleika. L'Altamira le fece eco, ripetendo la domanda con più forza. Tutto fu chiaro quando il blasonato strappò la camicia di Udetthe.

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