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Di per sé, potremmo essere davanti all’ennesimo fantahorror, ma la verità è che Event Horizon è un prodotto assolutamente godibile per tutti... e ha inaspettati punti di contatto con Solaris e soprattutto Hellraiser!
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World # 2 - I retroscena della creazione di un pg

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Mentre la “giocatrice” è stata stereotipata di recente, il “personaggio femminile” ha subito questa classificazione sin dagli albori del tempo. A partire dal mito.
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World # 3 - Distopia: intrattenimento e complottismo

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La distopia, fatta di controllo mentale, governi-ombra, IA che sostituiranno l’umanità al potere, diversità sociali sempre più profonde, è terreno fertile tanto per gli spauracchi dell’uomo moderno, quanto per i più maliziosi.
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World # 4 - Tips per affrontare la scrittura di un testo

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Come scrivere bene? Cosa fare e non fare? Cosa farà di certo saltare i nervi ad un correttore o, peggio, a un editore?
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World # 5 - Domande di dimensioni Interstellar(i)

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Cosa ci deve essere in un film di fantascienza per farlo apprezzare a chi di fantascienza ci capisce?
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About Us

“Il fantasy è il nostro lavoro. La nostra mente è per metà sempre a Fantàsia, il nostro cuore diviso fra mille mondi e personaggi immaginari.” [cit.]
Scrittrici, polemiche dell'ultima ora, fantasiste, creatrici di mondi meravigliosi e personaggi controversi: questo e altro è la Spirale di Stelle, un blog che si prefigge lo scopo di affrontare temi molto vari, per lo più imprescindibilmente legati all'irresistibile mondo del fantastico. Non aspettate però di trovarci solo recensioni e lamentele sull'ultimo film uscito in sala! Ci saranno pensieri personali, estratti dalle nostre opere, articoli per noi importanti e aggiornamenti riguardo ai nostri progetti.
Il nostro mondo, in un blog.



Fato: “Ciao, come vi chiamate?”
L: “Perché? Cosa ti importa? Non è importante il mio nome, è importante la mia testa.”
E: “Sempre la solita passivo-aggressiva... ci chiamiamo Spirale di Stelle.”
L: “Certo, ottima risposta... genio.”
E: “Preferivi... 'Piacere, io sono Valira e lei è Nyrahim. Cioè, io sono anche Vain in effetti...”
L: “Fato, la prossima domanda.”
Fato: “Perché 'Spirale di Stelle'? Cosa sarebbe?”
E: “Una galassia.”
L: “Rieccolo il genio.”
E: “È la nostra galassia personale nell'universo di Fantàsia.”
L: “È la galassia principale in cui ambientiamo i nostri racconti, la prima che abbiamo concepito. Fantasy e un po' sci-fi, a seconda delle ambientazioni. Più che altro fantasy...”
E: “La parte mangosa tentiamo di eliminarla.”
L: “Questo non dovevi dirlo.”
E: “Fato, prossima domanda!”
L: “Non farmi il verso!”
E: “Malmostosa.”
L: “No, non esiste nel vocabolario.”
E: “Qui non siamo in un vocabolario!”
Fato: “Mamma mia quanto è difficile lavorare con 'sti autori... va bene ragazze, va bene. Proseguiamo. Perché avete deciso di aprire un blog?”
E: “Fa parte del processo per il self-publishing. Per farci conoscere.”
L: “Fondamentalmente, per lamentarci in uno spazio privato.”
E: “Siamo state ispirate.”
L: “Beh, è un buon punto per dire quello che si vuole, come lo si vuole ed entrare in contatto con altre persone. Il web è il punto di partenza giusto per condividere le proprie idee, ed è importante farlo al giorno d'oggi... in un mondo che sembra avere solo idee standardizzate...”
E: “E piuttosto stantie.”
Fato: “Quindi voi avete delle idee non standardizzate e non stantie? Non è un po' arrogante crederlo?”
E: “Intanto possiamo fregiarci di avere delle idee.”
L: “Idee personali, è il quello il punto.”
Fato: “Quindi tutto ciò che avete scritto è nuovo e mai sentito?”
E: “Assolutamente no, ormai è impossibile fare qualcosa di completamente nuovo. Si possono innovare determinati aspetti, contestualizzare i cliché in modo diverso...”
L: “Sì, alla fine tanto si gioca sulla capacità di innovare il contorno, perché gli archetipi ormai sono noti e non se ne possono trovare di nuovi di pacca. Se fosse possibile sarebbe più facile, forse...”
E: “...o forse no, perché il timore verso il nuovo è sempre in agguato.”
Fato: “Quindi siete scrittrici di fantasy e fantascienza, che affermano di non avere idee originali...”
L: “Creiamo mondi.”
E: “E personaggi. E poi li facciamo muovere su trame semplici che, fino ad ora, sono stati proprio i personaggi ad incasinare.”
L: “Questo ha una resa un po' strana, molto vivida. Aiuta a non far percepire i personaggi come finti, ma come qualcosa che esiste e che vive in modo autonomo, almeno nei libri.”
Fato: “Non ho una grande opinione degli autori emergenti, mi sembrate tutti uguali. Non potevate propinare i vostri manoscritti ad un editore, piuttosto che intasare il web con i vostri articoli, libri, parole...?”
E: “Ci abbiamo provato...”
L: “L'editoria, soprattutto in Italia, è snobbista verso gli emergenti. Ne pesca alcuni, ne rigetta altri. Praticamente, rigetta tutti quelli che rischierebbero di non essere davvero mainstream...”
E: “In realtà non rischia proprio, è questo che manca all'Italia. Non rischia, non pesca. Le case editrici pubblicano tantissimo estero e il poco di italiano che si trova nelle librerie o è Licia Troisi, oppure si tratta di autori italiani che si sono affermati con altri media, parlo per esempio dei giornalisti, oppure... oppure hanno pubblicato in formato ebook, hanno venduto tantissimo e allora gli editori si azzardano a proporre loro contratti.”
L: “Voglio chiarire che non siamo contro queste dinamiche, né siamo due portabandiera dell'anarchia anti-case-editrici. Cerchiamo il modo di ottenere voce, tutto qua. Riguardo a Licia Troisi, prima che qualcuno fraintenda... non è che ce l'abbiamo con lei, io ho tutti i suoi libri!, e in una certa misura ci piace. Il problema è il target molto adolescenziale. È stata presa come esempio per dire che è difficile che il fantasy e la fantascienza italiani vengano rivolti ad adulti, con tematiche mature e un modo di scrivere non per sedicenni. E comunque è un parere personale.”
E: “Beh, è anche un dato di fatto. In Italia non esistono grandi nomi che scrivano romanzi di fantasia per adulti. Ce ne sono pochi, e in genere l'autore sparisce dopo aver pubblicato un solo libro.”
Fato: “Quindi voi credete che...”
E: “No, magari non saremo noi quel grande nome. Tuttavia, perché non provare ad avere una voce? Il web ci mette a disposizione questa possibilità, la sfruttiamo. Innanzitutto per passione... cioè, noi vogliamo fare questo, vorremmo avere la possibilità di scrivere. E scrivere, scrivere, scrivere. Per noi, per un giornale, per una casa editrice... per gli utenti. Semplicemente per gli utenti, ma scrivere.”
L: “Far cadere le mensole altrui... le mie crollano sotto il peso di Troisi, Tolkien, Clarke, Asimov, Jordan... chissà che prima o poi non crasherò i kindle della nuova era di lettori, che hanno scaricato un nostro ebook di troppo. Oddei, la prospettiva è divertente...”
E: “Accattivante...”
Fato: “A me voi due continuate a non piacere, comunque... il web è libero, no? Buona fortuna. Ma prima di chiudere questa specie di ridicola intervista, un altro paio di domande.”
L: “Non vedevo l'ora...”
E: “Sei ironica?”
L: “Sì.”
Fato: “Antipatica. Dunque... genere preferito? Fantasy? Fantascienza?”
E: “Da scrivere o da leggere?”
L: “O da guardare o da giocare?”
Fato: “Siete pure pedanti, bene. Partiamo con libri.”
L: “Inizia tu...”
E: “Manga.”
L: “Manga?”
E: “Io non ho un genere preferito. Leggo di tutto, alterno Assassin's Creed a Ozpetek... se devo rispondere per forza, rispondo genericamente 'manga', perché effettivamente è il genere di libri che leggo più spesso e più volentieri.”
L: “Credo intendesse libri libri... però vabbè. Per quanto mi riguarda, leggo libri libri...”
E: “Anche manga, parecchi.”
L: “Chiaro, però i generi che leggo sono sempre quelli. Fatansy, sci-fi e horror. In tutte le salse, davvero. Il fantasy mi rilassa perché mi è familiare, la fantascienza è la mia terra delle scoperte e l'horror... beh, è terapeutico.”
E: “Se riesci a trovare quello scritto bene...”
Fato: “Ci provo: qual'è il vostro libro preferito?”
L: “Lo so, lo so! Farenheit 451 di Bradbury.”
E: “Non ce l'ho.”
Fato: “Passiamo ai film.”
E: “La Storia Infinita!”
L: “Credo che intendesse prima di tutto il genere...”
E: “Ma ancora ci provi, Fato? Ozpetek comunque.”
Fato: “Non è un genere, è un regista...”
E: “È un genere.”
L: “I miei generi preferiti sono fantasy, sci-fi e horror.”
Fato: “Non vi sopporto più. Ma soprattutto tu, cosa cacchio scrivi di fantasy se poi adori Ozpetek?”
L: “Ignoratemi pure, eh...”
E: “È bravo! Non è che devo scrivere di tutto quello che mi piace.”
L: “Su questo concordo.”
E: “Poi un conto è quello che ti piace vedere o leggere, un conto è quello che ti piace scrivere. Non potrei mai scrivere un libro drammatico o un thriller, non mi riuscirebbe.”
L: “Io mi sentirei ridicola.”
E: “A me annoierebbe molto.”
Fato: “Chiaro, torniamo ai film preferiti.”
E: “La Storia Infinita!”
L: “Non ce l'ho.”
Fato: “...”
E: “No, aspetta, ce l'hai! Lady in the water... o in alternativa Immortal ad vitam.”
L: “Ah, giusto, mi dimentico sempre...”
Fato: “Io mi chiedo come si fa a dimenticarsi il proprio film preferito... siete imbarazzanti.”
E: “Sì dimentica anche quali biscotti non le piacciono...”
L: “Non è vero, non mi dimentico! Mi confondo! Quali sono per la cronaca?”
E: “Le macine. I tarallucci ti piacciono.”
L: “Ah, giusto...”
Fato: “Giochi. Vi prego, passiamo ai giochi. Quali giochi vi piacciono?”
E: “Frozen Bubble! Ho finito tutti i livelli!”
Fato: “Ma non parlavi prima di Assassin's Creed?”
E: “No, quello mi piace leggerlo...”
Fato: “Voglio andarmene... proviamo con l'altra.”
L: “No, vabbè, ma a me piacciono un po' tutti i generi di videogioco... soprattutto se fantasy, sci-fi o horror.”
Fato: “Le si è incantata la puntina?”
E: “No, è solo un po' monotona.”
L: “Vabbè, la verità è che ho giocato a tantissime cose. Comunque i generi preferiti sono quelli, ma cambiano se il gameplay è accattivante o se ci trovo dentro qualcosa che mi interessa. Il problema (relativo) è che sono una retrogamer... quindi mi piacciono molto gli arcade. Il mio gioco preferito, comunque, è Super Smash Bros. Trovo che Kirby con una spada laser sia impagabile, soprattutto mentre pesta a sangue un pikachu.”
Fato: “Voi non siete normali...”
L: “Non mi sembra di aver mai affermato il contrario.”
E: “La normalità è noiosa.”
Fato: “Lo diceva anche il mio prozio. È stato uno degli ultimi rinchiusi in un vero manicomio. Peccato che li abbiano chiusi, eh?”
L: “Chiederò che ci assegnino un nuovo Fato, questo non mi piace. Sei irriverente.”
E: “Anche lui non è normale. Ci sta bene nella banda... torna a trovarci!”
Fato: “No. Finirò questa cosa e a mai più rivederci.”
E: “Ok, forse è un po' antipatico...”
Fato: “Quindi, cosa vi piace scrivere?”
E: “Fantasy. Forever and ever nell'universo fino ai più oscuri meandri del cosmo.”
L: “Ehee. Difficile. Fantasy, per lo più, ma adoro le contaminazioni di generi. Mi piacerebbe cimentarmi con la fantascienza, ma non mi sento ancora in grado, nonostante io sia una grandissima appassionata. Ho difficoltà a pensare le trame e i contesti, ma prima o poi supererò questo scoglio. Invece, me la cavo bene con l'ambientazione e i dettagli... in effetti, lei fa i dialoghi e io le descrizioni.”
E: “E risolvo i problemacci. Alle quattro del mattino, in genere.”
L: “Fortunatamente, per ora le cose se le appunta e non mi chiama in piena notte.”
E: “È la cosa più ovvia da fare. Perché non dormire in due o prendere freddo in due?”
L: “C'è chi lo fa, e lo sai bene...”
Fato: “Ci provo di nuovo. Si riesce a sapere qualcosa di voi? Come vi chiamate, quanti anni avete, studi, lavori...”
E: “Università delle bagasce...”
L: “È fraintendibile.”
E: “Perché, scusa, qual'è l'altro significato?”
L: “Intendevo dire che chi legge... lascia stare.”
E: “Stavo scherzando, è ovvio. Non la ho fatta l'università. Tecnico chimico biologico... utile giusto per avere una mente più analitica e organizzata. E ho vent'anni.”
L: “Sei nata negli anni '80, la vedo dura avere vent'anni...”
E: “Vabbè, Fato, ma quando chiedi l'età la vuoi sapere conteggiando tutte le vite passate o solo di questa?”
Fato: “Solo di questa?”
E: “28.”
L: “23. Per ora...”
E: “Eh sì, tutte le persone hanno l'abilità di non cambiare mai l'età eh?”
L: “Intendevo dire che ne ho più 24 che 23, vabbè. Sono del 1991 comunque... praticamente abbiamo quanto? Cinque anni di differenza.”
E: “Io sono del 1986, un anno fantastico. È esplosa Chernobyl nel 1986.”
Fato: “Questo spiega molte cose.”
L: “Lo dico sempre anche io...”
E: “Oh, sì. Coalizzatevi vi prego...”
Fato: “Altro che volete dire di voi?”
L: “Sono antipatica. Fondamentalmente antipatica e polemica. Solo con le persone che conosco. Con le persone che non conosco, sono uno zuccherino.”
E: “È vero. Però la si può maltrattare come si vuole... è una persona interessante.”
Fato: “Perché si può maltrattare?”
E: “Perché si può.”
L: “...”
E: “Io invece vediamo... farmacista, ossessivo compulsiva...”
L: “Fastidiosa, categorica... la nota positiva è che è organizzata, e sopperisce al disordine che regna nella mia vita.”
E: “Gridandole contro e quindi maltrattandola.”
L: “Ecco, era questa la parte fastidiosa.”
Fato: “Molto bene, molto bene. Altro da dire?”
L: “No.”
E: “Mi piace Ozpetek.”
Fato: “... inizia a correre.”
E: “No, ma... signor Fato, messer Fato... perché avete preso quell'Asse Educativa?”
L: “Divano Arcano, sto arrivando...”

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